Non posso definirmi un fan sfegatato di Brad Anderson ma i suoi film destano in me un certa curiosità. I precedenti lavori del regista americano in linea di massima non hanno mai deluso. Con Session 9 ho un rapporto abbastanza conflittuale: ho trovato il film decisamente noioso ma una singola frase, la voce campo nel finale, è riuscita in qualche modo a farmelo parzialmente rivalutare. Il riuscito L'uomo senza sonno ha potuto godere di una certa visibilità anche in Italia che però non è bastata a far sì che il successivo Transsiberian, nel quale il regista dimostra un'ottima conoscenza dei meccanismi della suspense, giungesse nelle nostre sale o quantomeno in DVD. Ed eccoci a Vanishing on 7th Street, thriller apocalittico a tinte soprannaturali. La storia è incentrata su un gruppo di superstiti che risvegliatisi in seguito ad una misteriosa perdita di conoscenza scoprono che il resto della popolazione è semplicemente svanito nel nulla e tutto ciò che ne rimane sono i vestiti. Rifugiatisi in una cantina dovranno fronteggiare un'oscura minaccia.
Nel cast Thandie Newton, John Leguizano e quella capra di Hayden Christensen.
giovedì 19 agosto 2010
lunedì 16 agosto 2010
Stay Frosty: final trailer per Snowblind
L'importante è non prenderlo sul serio. Non che sia particolarmente difficile visto che ci troviamo di fronte ad uno spaghetti-con-crauti-western post-apocalittico nel quale il deserto è rimpiazzato da distese innevate, i cavalli da motoslitte e armi automatiche fanno compagnia alle Colt. Questo delirio a basso costo, non è altro che un 300 o un Sin City dei poveri, insomma una di quei film che fanno del green screen la propria ragione d'esistere. Snowblind è diretto da Killian Manning e prodotto da Kalle Max Hofmann, che ha curato gli effetti digitali di vari film di Wim Wenders. Non sorprende quindi che il regista de Il cielo sopra Berlino compaia in un cameo. Sulla data d'uscita straight-to-dvd ancora nessun dettaglio.
venerdì 13 agosto 2010
Dark City - Recensione
Dark City
Australia/USA, 1998, colore, 100 min
Regia: Alex Proyas
Sceneggiatura: Alex Proyas, David S. Goyer
Cast: Rufus Sewell, Jennifer Connelly, William Hurt, Kiefer Sutherland, Richard O'Brien, Ian Richardson, Melissa George
In una misteriosa città avvolta da una notte perenne, un uomo si sveglia immerso nella vasca da bagno di un lugubre hotel. Non ricorda il proprio nome e la sua vita rimane un rebus. Quando scopre il cadavere di una donna nella stanza d'albergo, dovrà servirsi dei pochi ricordi confusi che si affacciano nella sua mente per scoprire chi è in realtà. Il suo nome è John Murdoch e, insieme ai cittadini di questa tetra città, non è altro che la cavia di un esperimento condotto da una razza aliena conosciuta come Gli Stranieri. Questi ultimi sono in via d'estinzione e alla ricerca di una via di salvezza. Dotati di una memoria collettiva ed estranei al concetto di individualità, hanno allestito un'enorme città-laboratorio per cercare di far luce sull'anima degli umani e sulla loro capacità di rimanere individui a prescindere dai mutamenti di contesto e dalle memorie fittizie che vengono loro forniti. Grazie alla capacità di "accordarsi" gli alieni sono in grado di modificare la realtà fisica: a mezzanotte gli umani cadono in un sonno profondo mentre i palazzi cambiano forma e l'intera città viene rimodellata in funzione della nuova identità di ogni singolo cittadino. Ma qualcosa è andato storto e Murdoch ha sviluppato la capacità di accordarsi divenendo la variabile impazzita a cui è legato il destino della città.
Protagonista indiscusso di questo sci-fi noir è la darkeggiante città che deve molto alla Gotham City del Batman burtoniano accentuandone la dimensione artificiale. La città che cambia forma con i suoi edifici che si muovono e crescono si rivela funzionale per riuscite scene d'inseguimento tra il braccato Murdoch e i cadaverici alieni, mentre lo spirito di Blade Runner aleggia nell'aria. Ottime le scenografie di George Liddle e Patrick Tatopoulos: la ricostruzione dell'antro sotterraneo dove si riuniscono gli alieni strizza l'occhio a Metropolis mentre le scenografie dei tetti vennero riutilizzate a poca distanza sul set di Matrix. Senza dimenticare che Dark City uscì un anno prima, non è difficile trovare analogie tra il film di Proyas e il cult cyberpunk-new age dei fratelli Wachowski: entrambi propongono una realtà fittizia costruita sulle memorie di una mondo precedente e Murdoch, il messia che porterà la luce nelle tenebre e libererà gli uomini, non è dissimile dall'eletto Neo. Purtroppo Dark City ha un crollo verticale nella parte finale quando Murdoch, oramai conscio dei suoi poteri, ingaggia un duello a suon di onde cerebrali con il capo degli alieni in un tripudio di esplosioni e svolazzamenti che fa tanto Scanners misto a Superman. Una vera caduta di stile. Discrete le prove di Rufus Sewell e William Hurt, da dimenticare un poco convinto Kiefer Sutherland e una Jennifer Connelly dall'espressione bovina.
All'epoca fu un flop commerciale e Proyas impiegò diversi anni prima che gli venissero affidati progetti di una certa rilevanza. Nel 2002 si cimenta con l'innocua commedia australiana Garage Days, poi torna ad Hollywood dove dirige due film che mettono i brividi a qualsiasi appassionato di fantascienza che si rispetti: Io, robot con un Will Smith da fucilazione (sai che novità) capace di far rivoltare il povero Asimov nella tomba e dulcis in fundo l'inguardabile Knowing - Segnali dal futuro, talmente teo-con da far sembrare The Book of Eli un film blasfemo.
Australia/USA, 1998, colore, 100 min
Regia: Alex Proyas
Sceneggiatura: Alex Proyas, David S. Goyer
Cast: Rufus Sewell, Jennifer Connelly, William Hurt, Kiefer Sutherland, Richard O'Brien, Ian Richardson, Melissa George
In una misteriosa città avvolta da una notte perenne, un uomo si sveglia immerso nella vasca da bagno di un lugubre hotel. Non ricorda il proprio nome e la sua vita rimane un rebus. Quando scopre il cadavere di una donna nella stanza d'albergo, dovrà servirsi dei pochi ricordi confusi che si affacciano nella sua mente per scoprire chi è in realtà. Il suo nome è John Murdoch e, insieme ai cittadini di questa tetra città, non è altro che la cavia di un esperimento condotto da una razza aliena conosciuta come Gli Stranieri. Questi ultimi sono in via d'estinzione e alla ricerca di una via di salvezza. Dotati di una memoria collettiva ed estranei al concetto di individualità, hanno allestito un'enorme città-laboratorio per cercare di far luce sull'anima degli umani e sulla loro capacità di rimanere individui a prescindere dai mutamenti di contesto e dalle memorie fittizie che vengono loro forniti. Grazie alla capacità di "accordarsi" gli alieni sono in grado di modificare la realtà fisica: a mezzanotte gli umani cadono in un sonno profondo mentre i palazzi cambiano forma e l'intera città viene rimodellata in funzione della nuova identità di ogni singolo cittadino. Ma qualcosa è andato storto e Murdoch ha sviluppato la capacità di accordarsi divenendo la variabile impazzita a cui è legato il destino della città.
Protagonista indiscusso di questo sci-fi noir è la darkeggiante città che deve molto alla Gotham City del Batman burtoniano accentuandone la dimensione artificiale. La città che cambia forma con i suoi edifici che si muovono e crescono si rivela funzionale per riuscite scene d'inseguimento tra il braccato Murdoch e i cadaverici alieni, mentre lo spirito di Blade Runner aleggia nell'aria. Ottime le scenografie di George Liddle e Patrick Tatopoulos: la ricostruzione dell'antro sotterraneo dove si riuniscono gli alieni strizza l'occhio a Metropolis mentre le scenografie dei tetti vennero riutilizzate a poca distanza sul set di Matrix. Senza dimenticare che Dark City uscì un anno prima, non è difficile trovare analogie tra il film di Proyas e il cult cyberpunk-new age dei fratelli Wachowski: entrambi propongono una realtà fittizia costruita sulle memorie di una mondo precedente e Murdoch, il messia che porterà la luce nelle tenebre e libererà gli uomini, non è dissimile dall'eletto Neo. Purtroppo Dark City ha un crollo verticale nella parte finale quando Murdoch, oramai conscio dei suoi poteri, ingaggia un duello a suon di onde cerebrali con il capo degli alieni in un tripudio di esplosioni e svolazzamenti che fa tanto Scanners misto a Superman. Una vera caduta di stile. Discrete le prove di Rufus Sewell e William Hurt, da dimenticare un poco convinto Kiefer Sutherland e una Jennifer Connelly dall'espressione bovina.
All'epoca fu un flop commerciale e Proyas impiegò diversi anni prima che gli venissero affidati progetti di una certa rilevanza. Nel 2002 si cimenta con l'innocua commedia australiana Garage Days, poi torna ad Hollywood dove dirige due film che mettono i brividi a qualsiasi appassionato di fantascienza che si rispetti: Io, robot con un Will Smith da fucilazione (sai che novità) capace di far rivoltare il povero Asimov nella tomba e dulcis in fundo l'inguardabile Knowing - Segnali dal futuro, talmente teo-con da far sembrare The Book of Eli un film blasfemo.
mercoledì 11 agosto 2010
Concept art per l'abortito Neuromancer di Joseph Kahn
Prima che venisse rimpiazzato da Vincenzo Natali, il regista di video musicali Joseph Kahn era la persona a cui venne affidato l'arduo compito di dirigere l'adattamento del romanzo cyberpunk per eccellenza. Piuttosto convenzionale questo concept art risalente all'era Kahn in cui possiamo ammirare Peter Riviera, lo stiloso e sociopatico artista tedesco capace di creare e proiettare ologrammi grazie a sofisticati impianti cibernetici.
Skyline: ecco il teaser trailer
Skyline, l'alien movie indipendente diretto dai fratelli Strause (Aliens vs Predator: Requiem), può godere del primo teaser trailer. Prima che vengano illustrate le modalità con cui gli alieni rapiscono la popolazione di Los Angeles, c'è tempo di tirare in ballo persino Stephen Hawking.
L'uscita statunitense è prevista per il 12 novembre.
Nel cast figurano Donald Faison (il Dr. Turk di Scrubs), Eric Balfour (visto ultimamente in quella porcheria di Haven), David Zayas, Scottie Thompson e Brittany Daniel.
L'uscita statunitense è prevista per il 12 novembre.
Nel cast figurano Donald Faison (il Dr. Turk di Scrubs), Eric Balfour (visto ultimamente in quella porcheria di Haven), David Zayas, Scottie Thompson e Brittany Daniel.
lunedì 9 agosto 2010
L'angolo dell'avventuriero : The Whispered World
The Whispered World si presenta fin da subito come un'avventura grafica dalla struttura estremamente classica, volutamente nostalgica. Qualunque appassionato della vecchia guardia potrà gioire della realizzazione in completo 2D e dell'interfaccia, invero piuttosto comune nei punta e clicca odierni, mutuata da classici come Full Throttle. Purtroppo il budget non certo esorbitante a disposizione dei Daedalic Entertainment si ripercuote sul piano visivo penalizzandone alcuni aspetti. A fiabeschi fondali color pastello disegnati a mano - una vera gioia per gli occhi - fanno da contraltare le imbarazzanti animazioni dei personaggi e la scarsa qualità delle scene d'intermezzo degne di un cartone animato di bassa categoria.
La vicenda ruota intorno al giovane Sadwick, il clown triste, membro suo malgrado di una famiglia di nomadi circensi. Imbranato e assolutamente scontento di un mestiere che non lo rappresenta viene puntualmente rimbeccato dal fratello Ben che non si fa scrupoli a sottolinearne l'inadeguatezza. Come se non bastasse, funesti sogni premonitori, che tramite una sfera parlante gli preannunciano lo sgretolamento del mondo per sua mano, lo tormentano. Unica consolazione per il piccolo clown è la presenza di Spot, bruco mutaforma nonchè animaletto da compagnia, che attraversa il mondo insieme al padroncino con la semplicità dell'idiota. Quando la carovana del circo fa sosta nella Foresta d'Autunno, il nostro malinconico alter ego si imbatte in un messaggero che lo investe di un compito all'apparenza al di sopra delle sue capacità: consegnare il Sasso Bisbigliante del titolo al re e salvare il mondo.
Non si può parlare di The Whispered World senza evidenziare l'ottimo lavoro svolto in fase di scrittura che trova nella caratterizzazione del personaggio principale, e soprattutto nella sua evoluzione, il maggiore punto di forza. Un'evoluzione mai repentina o urlata, fatta di piccoli tocchi che aumentano progressivamente l'empatia del giocatore nei confronti del piccolo clown. Lentamente Sadwick diviene sempre più conscio dei propri mezzi, sempre più risoluto a dispetto del pessimismo melodrammatico che non manca di ostentare. E proprio il pessimismo volutamente esasperato del piccolo clown riesce a strappare il più delle volte un sorriso. Eppure dietro le battute taglienti, i dialoghi demenziali e la coloratissima ambientazione, il tono dell'avventura è più cupo e malinconico di quanto si possa immaginare. La trama si dipana come la preparazione ad una scelta: al termine dell'avventura Sadwick è ben conscio delle difficoltà che lo attendono, la vera sfida comincia adesso. Ma la ricerca interiore di cui siamo stati partecipi nel corso di questa splendida avventura ci porta a guardare a lui non privi di speranza.
Dal punto di vista degli enigmi ci troviamo di fronte al trionfo dell'illogico (Day of the Tentacle docet) che non impedisce la presenza di qualche spunto ben congegnato. Le doti di mutaforma di Spot (man mano che si procede diventa capace di gonfiarsi come un pesce palla, dividersi in cinque, infiammarsi e trasformarsi in una sottiletta per accedere in spazi angusti) lo rendono sovente imprescindibile nella risoluzione degli enigmi ed è presente, giusto per variare, una breve sessione interamente dedicata a questo curioso bruco.
Se supportato dalla sensibilità del giocatore, The Whispered World lascia il segno.
p.s.: Quando misi mano al gioco, la versione italiana era funestata da una miriade di bug che andavano dall'impossibilità di visualizzare alcuni oggetti (ovviabile con la pressione della barra spaziatrice per identificare gli hot spot) alla sparizione dello sfondo. Una patch correttiva pare abbia risolto ogni problema.
sabato 7 agosto 2010
The Alzheimer Case aka The Memory of a Killer - Sottotitoli
De zaak Alzheimer
Belgio/Paesi Bassi, 2003, colore, 123 min
Regia: Erik Van Looy
Sceneggiatura: Erik Van Looy, Carl Joos
Cast: Koen De Bouw, Jan Decleir, Werner De Smedt, Hilde De Baerdemaeker, Laurien Van den Broeck, Filip Peeters
Tanto di cappello ad Erik Van Looy. Nel 2003 sforna quest'ottimo thriller, non si lascia sedurre dalle sirene hollywoodiane per un film con Keanu Reeves e si ripete nel 2008 con un altro prodotto di valore, Loft, senza abbandonare il Belgio.
Angelo Ledda è un implacabile sicario che ha cominciato a mostrare i primi sintomi del morbo di Alzheimer. Gli viene commissionato l'incarico di eliminare alcuni scomodi testimoni di un caso di prostituzione minorile che coinvolge personaggi illustri della società belga. Si rifuterà di uccidere una baby prostituta di appena dodici anni ribellandosi ai propri datori di lavoro e come un vigilante si sostituirà alla polizia che sembra avere le mani legate. Il commissario Eric Vincke e l'investigatore Freddy Verstuyf si metteranno sulle sua tracce, scoprendo ben presto di avere un obiettivo in comune. Prostituzione minorile e insabbiamenti politici per una vicenda ambientata non a caso a metà degli anni 90, quando il Belgio divenne tristemente noto per il mostro di Marcinelle.
Sottotitoli The Memory of a Killer
Belgio/Paesi Bassi, 2003, colore, 123 min
Regia: Erik Van Looy
Sceneggiatura: Erik Van Looy, Carl Joos
Cast: Koen De Bouw, Jan Decleir, Werner De Smedt, Hilde De Baerdemaeker, Laurien Van den Broeck, Filip Peeters
Tanto di cappello ad Erik Van Looy. Nel 2003 sforna quest'ottimo thriller, non si lascia sedurre dalle sirene hollywoodiane per un film con Keanu Reeves e si ripete nel 2008 con un altro prodotto di valore, Loft, senza abbandonare il Belgio.
Angelo Ledda è un implacabile sicario che ha cominciato a mostrare i primi sintomi del morbo di Alzheimer. Gli viene commissionato l'incarico di eliminare alcuni scomodi testimoni di un caso di prostituzione minorile che coinvolge personaggi illustri della società belga. Si rifuterà di uccidere una baby prostituta di appena dodici anni ribellandosi ai propri datori di lavoro e come un vigilante si sostituirà alla polizia che sembra avere le mani legate. Il commissario Eric Vincke e l'investigatore Freddy Verstuyf si metteranno sulle sua tracce, scoprendo ben presto di avere un obiettivo in comune. Prostituzione minorile e insabbiamenti politici per una vicenda ambientata non a caso a metà degli anni 90, quando il Belgio divenne tristemente noto per il mostro di Marcinelle.
Sottotitoli The Memory of a Killer
giovedì 5 agosto 2010
La Germania si dà al post-apocalittico
2016: Das Ende der Nacht si presenta come un classico esempio di cinema post-apocalittico: metà della superficie terrestre è desertificata a causa di sconvolgimenti climatici, la popolazione è in larga parte estinta e i sopravvissuti sono costantemente in cerca di cibo e acqua e di un luogo che consenta condizioni di vita sostenibili. Marie (Hannah Herzsprung) e la sorella minore Leonie (Lisa Vicari) cercano, con l'aiuto di Peter (Lars Eidinger), di raggiungere le montagne dove sembra che piova ancora. L'accordo è semplice: Peter fornisce protezione alle due sorelle e condivide con loro le sue scorte di cibo e Marie lo ripaga in natura. Si mettono in viaggio bordo di una sgangherata station wagon (di V8 Interceptor ce n'è solo una) solo per rimanere ben presto a secco. Inevitabili spiacevoli incontri si frapporranno al raggiungimento della loro meta.
Il primo lungometraggio di Tim Fehlbaum vede in veste di produttore esecutivo nientepocodimenochè Roland Emmerich. Pare che tra una venerazione della bandiera a stelle e strisce e l'altra si sia ricordato di essere nato in Germania.
martedì 3 agosto 2010
Primi dettagli e concept art per Deus Ex Machina di Pearry Teo
Ricordate The Gene Geration? Per quelli che hanno giustamente rimosso, si tratta di un filmetto biopunk, sottogenere del cyberpunk incentrato sui risvolti tecnologici della biologia, con Bai Ling in veste di protagonista. Il regista e autore di fumetti Pearry Teo non abbandona il genere ed è attualmente impegnato nella revisione dello script di Deus Ex Machina ma non è ancora chiaro se il progetto si svilupperà in film o fumetto. Avendo visto The Gene Generation spero vivamente per il secondo caso. Intriganti e gigeriani i concept art, uno dei quali (The Prison of Captain Mosely) contiene un esplicito omaggio a Dark City.
200 anni nel futuro. Dopo che la guerra nucleare ha quasi interamente spazzato via l'umanità, la società sopravvissuta alla catastrofe ha creato Exsilium nella speranza di evitare la guerra una volta per tutte e di trovare una fonte energetica alternativa al nucleare. Exsilium è un lugo dove i cittadini che rispettano la legge e accettano la Scienza come unica religione sono ricompensati con il paradiso eterno grazie ad un rivoluzionario ambiente virtuale. Inoltre sfruttando le onde cerebrali degli abitanti è in grado fornire energia a Jinova, l'ultima città rimasta.
Seifer è il Principe di Jinova e Julian è un comune cittadino. Sono amici sin dall'infanzia ma le loro strade si dividono quando i genitori di Julian vengono assassinati per aver segretamente organizzato un movimento di resistenza contro l'autorità e lui stesso viene incarcerato dal Re. Anni dopo, Julian è divenuto il leader di un crescente movimento di resistenza e Seifer è succeduto al padre dando vita ad un regime dispotico e ampliando Exsilium per fornire una simulazione dell'inferno ai cittadini che non rispettano la legge. Accantoneranno i vecchi rancori per fronteggiare insieme una forza oscura che minaccia di distruggerli entrambi.
200 anni nel futuro. Dopo che la guerra nucleare ha quasi interamente spazzato via l'umanità, la società sopravvissuta alla catastrofe ha creato Exsilium nella speranza di evitare la guerra una volta per tutte e di trovare una fonte energetica alternativa al nucleare. Exsilium è un lugo dove i cittadini che rispettano la legge e accettano la Scienza come unica religione sono ricompensati con il paradiso eterno grazie ad un rivoluzionario ambiente virtuale. Inoltre sfruttando le onde cerebrali degli abitanti è in grado fornire energia a Jinova, l'ultima città rimasta.
Seifer è il Principe di Jinova e Julian è un comune cittadino. Sono amici sin dall'infanzia ma le loro strade si dividono quando i genitori di Julian vengono assassinati per aver segretamente organizzato un movimento di resistenza contro l'autorità e lui stesso viene incarcerato dal Re. Anni dopo, Julian è divenuto il leader di un crescente movimento di resistenza e Seifer è succeduto al padre dando vita ad un regime dispotico e ampliando Exsilium per fornire una simulazione dell'inferno ai cittadini che non rispettano la legge. Accantoneranno i vecchi rancori per fronteggiare insieme una forza oscura che minaccia di distruggerli entrambi.
lunedì 2 agosto 2010
Periodo d'oro per i vampiri
È un periodo d'oro per i vampiri. Orde di asolescenti dai neuroni sopiti sbavano in attesa di vedere sul grande schermo la prosecuzione della saga di Twilight. Sul piccolo schermo True Blood continua ad imperversare con una terza stagione in grande spolvero e The Gates dovrebbe riuscire ad ottenere il rinnovo per una seconda stagione. Thirst, Daybreakers, Aiuto vampiro e gli inevitabili b-movie dimostrano che, a dispetto dei protagonisti, il filone è più vivo che mai.
Vediamo insieme cos'altro propone il binomio cinema-vampiri, con produzioni poco pubblicizzate che in Italia probabilmente non vedremo mai.
The Death of Alice Blue
La timida Alice Blue riesce a trovare lavoro come copywriter presso la prestigiosa agenzia pubblicitaria Raven Advertising. Ignorata dalla maggior parte dei dirigenti è impegnata a creare una campagna pubblicitaria per l'importante azienda vinicola Netherwine (vino rosso naturalmente) ma l'agenzia ha altri piani per lei. Insieme ad un gruppo di colleghi dei piani bassi, che si fanno chiamare "La Resistenza" e sono convinti che qualcosa di sinistro si celi dietro l'agenzia e la Netherwine, Alice cercherà di far luce sul mistero e nel contempo scoprirà la sua predisposizione genetica a diventare un vampiro. Plot non molto ispirato per il primo film del canadese Park Bench che risulta più interessante sotto l'aspetto visivo per l'atmosfera retro anni 80 infarcita di vetusti computer e luci al neon. Prodotto dall'attrice protagonista Alex Appel verrà distribuito questo mese nelle sale canadesi.
Wir sind die Nacht (Noi siamo la notte)
A due anni dal didascalisco L'onda, Dennis Gansel torna dietro la macchina da presa con una storia di amore, gelosia e vampirismo. Lena viene morsa dalla leader di un trio di vampire e dapprima si unisce a loro partecipando ad una sfrenata vita notturna fatta di party e sangue. Innamoratasi di un poliziotto sotto copertura abbandonerà il gruppo scatenandone la collera. La prima metà del trailer sa tanto di Gossip Girl in salsa belle e dannate, poi le cose migliorano. Ad ottobre l'uscita nelle sale tedesche.
Vampires
Concludiamo con il film belga Vampires di Vincent Lannoo che con l'omonimo carpenteriano non ha nulla a che spartire eccetto la presenza dei succhiasangue. Essendo realizzato come un finto documentario e trattandosi di una produzione belga, il pensiero corre immediatamente al cult Man Bites Dog (conosciuto in Italia come Il cameraman e l'assassino). Aspetto con impazienza l'uscita in dvd per potermi godere un po' di macabro umorismo belga.
Vediamo insieme cos'altro propone il binomio cinema-vampiri, con produzioni poco pubblicizzate che in Italia probabilmente non vedremo mai.
The Death of Alice Blue
La timida Alice Blue riesce a trovare lavoro come copywriter presso la prestigiosa agenzia pubblicitaria Raven Advertising. Ignorata dalla maggior parte dei dirigenti è impegnata a creare una campagna pubblicitaria per l'importante azienda vinicola Netherwine (vino rosso naturalmente) ma l'agenzia ha altri piani per lei. Insieme ad un gruppo di colleghi dei piani bassi, che si fanno chiamare "La Resistenza" e sono convinti che qualcosa di sinistro si celi dietro l'agenzia e la Netherwine, Alice cercherà di far luce sul mistero e nel contempo scoprirà la sua predisposizione genetica a diventare un vampiro. Plot non molto ispirato per il primo film del canadese Park Bench che risulta più interessante sotto l'aspetto visivo per l'atmosfera retro anni 80 infarcita di vetusti computer e luci al neon. Prodotto dall'attrice protagonista Alex Appel verrà distribuito questo mese nelle sale canadesi.
Wir sind die Nacht (Noi siamo la notte)
A due anni dal didascalisco L'onda, Dennis Gansel torna dietro la macchina da presa con una storia di amore, gelosia e vampirismo. Lena viene morsa dalla leader di un trio di vampire e dapprima si unisce a loro partecipando ad una sfrenata vita notturna fatta di party e sangue. Innamoratasi di un poliziotto sotto copertura abbandonerà il gruppo scatenandone la collera. La prima metà del trailer sa tanto di Gossip Girl in salsa belle e dannate, poi le cose migliorano. Ad ottobre l'uscita nelle sale tedesche.
Vampires
Concludiamo con il film belga Vampires di Vincent Lannoo che con l'omonimo carpenteriano non ha nulla a che spartire eccetto la presenza dei succhiasangue. Essendo realizzato come un finto documentario e trattandosi di una produzione belga, il pensiero corre immediatamente al cult Man Bites Dog (conosciuto in Italia come Il cameraman e l'assassino). Aspetto con impazienza l'uscita in dvd per potermi godere un po' di macabro umorismo belga.
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