lunedì 23 novembre 2009

Pandorum - Recensione

Pandorum
USA/Germania, 2009, colore, 108 min
Regia: Christian Alvart
Sceneggiatura: Travis Milloy
Cast: Dennis Quaid, Ben Foster, Cam Gigandet, Antje Traue, Cung Le, Norman Reedus

Due membri dell’equipaggio dell’astronave Elysium, il caporale Bower (Ben Foster) e il tenente Payton (Dennis Quaid), si risvegliano improvvisamente dal sonno criogenico con una momentanea perdita di memoria a breve termine. L’astronave, apparentemente deserta, presenta pochi servizi di bordo funzionanti ed è costantemente avvolta dall’oscurità. Man mano che i ricordi affiorano in superficie la situazione si rivela sempre più critica a causa di un guasto al reattore della nave, che se non riavviato avrebbe conseguenze deleterie. Su tutto aleggia la sindrome di Pandorum che presenta tra i suoi sintomi allucinazioni e comportamento violento. Bower, in contatto radio con Payton, si avventura quindi nei meandri dell’astronave per riavviare il reattore prima che sia troppo tardi. Scoprirà ben presto di non essere solo…

Pandorum è essenzialmente un action-horror travestito da film di fantascienza. Nessun sottotesto metaforico o attenzione scientifica per i particolari ma una (mal)sana visione da incubo in grado di rendere in maniera efficace il senso di paranoia e claustrofobia che attanaglia i protagonisti. Se cercate un film capace mantenere il tasso di tensione costantemente a livelli di guardia a scapito di una trama che sicuramente non presenta l’originalità tra i suoi pregi, allora questo è il film che fa per voi. Pur saccheggiando in maniera plateale da film quali Alien, The Descent e Punto di non Ritorno (non a caso troviamo Paul W.S. Anderson alla produzione) era da tempo che non si respirava un’atmosfera così dark e claustrofobica in una produzione sci-fi. Nulla di nuovo dal punto di vista estetico ma la sensazione di minaccia incombente garantita da condotti di ventilazione e locazioni in sfacelo non è mai da sottovalutare. Se efficace è la ricostruzione degli interni della nave spaziale, altrettanto non si può dire della fotografia. Quest’ultima si rivela in alcuni momenti esageratamente scura tanto da rendere difficile capire cosa stia succedendo. La stessa difficoltà si può riscontrare in alcune scene d’azione, penalizzate da un montaggio troppo veloce e frammentario. Le creature che popolano il film non sono nuove ma risultano davvero terrificanti, complice anche il contributo degli Stan Winston Studio per il make-up. Ferali e velocissimi, sembrano una combinazione tra i mostri di The Descent e gli orchi del Signore degli Anelli. Abbastanza intelligenti da essere in grado di cacciare con trappole e utilizzare armi ma nel contempo brutali quando si avventano sulle loro vittime dilaniandole con unghia e denti. Almeno non si conformano agli stessi noiosi canoni di zombie senza cervello e il loro approssimarsi, quasi sempre annunciato dalla luce blu delle fiamme ossidriche che si portano appresso, fa salire la tensione in modo considerevole.
Lo script è decisamente lineare ma viene controbilanciato dalla scelta dello sceneggiatore di utilizzare l’espediente dell’amnesia. La memoria frammentaria di Bower permette di costruire mistero grazie alla prospettiva di un estraneo e lo spettatore, che condivide le stesse confuse informazioni del protagonista, intraprende con lui un viaggio alla scoperta dei misteri della nave. Misteri che alla fine andranno ricercati negli anfratti più oscuri della memoria.
Ottimo il ristretto cast: Dennis Quaid, nonostante ultimamente abbia fatto scelte professionali poco felici (G.I. Joe, Horsemen) è sempre bravo così come il versatilissimo Ben Foster, una garanzia qualsiasi ruolo interpreti. I comprimari svolgono bene il loro compito sebbene si tratti di personaggi appena abbozzati e il vietnamita Cung Le serve unicamente per rendere più spettacolari le scene d’azione.

3 commenti:

Deckard ha detto...

Non avevo aspettative per questo film e posso dire che è stata una piacevole sorpresa. Nulla che rimarrà negli annali ma in un periodo buio per la fantascienza come questo è già qualcosa. Anche se è più un horror.
Continua così.

p.s.:attendo gli altri film di zulkin

Count Zero ha detto...

Sembra che qualcosa stia cominciando a muoversi, le nuove leve Neill Blomkamp (District 9) e Duncan Jones (Moon) promettono bene. E Avatar è in dirittura d'arrivo. Vedo che Szulkin sta destando un discreto interesse e la cosa non può che farmi piacere.

Anonimo ha detto...

Troppa shaky camera per i miei gusti

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