sabato 16 gennaio 2010

I Guerrieri Della Palude Silenziosa - Recensione

Southern Comfort
USA/Svizzera/UK, 1981, colore, 106 min
Regia: Walter Hill
Sceneggiatura: Walter Hill, David Giler, Michael Kane
Cast: David Carradine, Powers Boothe, Fred Ward, Peter Coyote, Brion James

Non lasciatevi ingannare dal titolo italiano, modellato sulla falsariga de I Guerrieri della Notte, che farebbe pensare ad un qualsiasi film horror di serie-z, Southern Comfort (questo l’ironico e azzeccato titolo originale) merita assolutamente di essere visto. I nove uomini che compongono l’unità dovranno percorrere una trentina di chilometri attraverso un territorio caratterizzato da una natura ostile per ricongiungersi con il resto del battaglione. I protagonisti, a eccezione di due, tra battute maschiliste e scherzi idioti ci vengono presentati fin da subito per quello che sono: una manica di sempliciotti. Le immagini del paesaggio opprimente della Louisiana accompagnate dalla malinconica chitarra blues di Ry Cooder fanno da sfondo alla marcia di questo eterogeneo manipolo di uomini. Ma a causa dell’esondazione di un fiume, parte del tragitto previsto diviene impraticabile. Decidono allora di “prendere in prestito” alcune canoe appartenenti ai cacciatori cajun, la popolazione francofona del luogo. Come se non bastasse, uno dei soldati, sprizzante simpatia da tutti i pori, scarica una sventagliata di mitra a salve sui legittimi proprietari. Il risultato non si fa attendere: colpo di fucile, cranio del sergente scoperchiato. È solo l‘inizio. Braccati da un nemico implacabile e invisibile i soldati restanti cominceranno a cadere come mosche mentre il gruppo comincia a sfaldarsi e i singoli rivelano una natura psicotica e violenta. E all’improvviso la paludi della Louisiana divengono tremendamente simili a quelle del Vietnam. Nel suo farsi metafora, Southern Comfort offre spunti che verranno trattati praticamente in qualsiasi pellicola sulla sporca guerra degli anni a venire: la scarsa preparazione militare di fronte a quello che sembra un altro mondo, il basso livello sociale e culturale dei soldati, la perdita di quel senso di invincibilità, su cui la retorica patriottica solitamente marcia a tutto spiano, di fronte a nemici che scompaiono a piacimento come fantasmi. Il risultato è un potente atto d’accusa antimilitarista che potrebbe benissimo essere riassunto dalle parole di un cajun ai superstiti: “ Questa è la nostra casa e nessuno può romperci i coglioni”. A buon inteditor…
Hill, maestro della contaminazione di genere, riesce a creare un tutt’uno armonico mescolando sapientemente film di guerra, thriller e western con uno stile asciutto ma sempre efficace. Nonostante il ritmo lento Southern Comfort mantiene alto il livello di inquietudine, con picchi di alta tensione, per la sua intera durata. Da antologia la sequenza finale nel villaggio cajun con un montaggio alternato, a cui si sovrappone un’incalzante ballata popolare, fra gente in festa, rapide occhiate paranoiche e maiali scannati. Bisogna attendere letteralmente fino all’ultima immagine del film per trarre un sospiro di sollievo.
Bravo il terzetto Keith Carradine-Powers Boothe-Fred Ward e fa la sua comparsa anche Brion James (il futuro Leon di Blade Runner).

1 commento:

Zonekiller ha detto...

ottimo recupero per un grande capolavoro dimenticato! Gli anni d'oro di Walter Hill...finale da paura...

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