domenica 5 settembre 2010

Splice - Recensione

Splice
Canada/Francia/USA, 2009, colore, 104 min
Regia: Vincenzo Natali
Sceneggiatura: Vincenzo Natali, Antoinette Terry Bryant, Doug Taylor
Cast: Adrien Brody, Sarah Polley, Delphine Chanéac, David Hewlett, Brandon McGibbon

Clive (Adrien Brody) ed Elsa (Sarah Polley) sono giovani e ambiziosi scienziati che lavorano presso una multinazionale farmaceutica. La loro ricerca è finalizzata alla creazione di un organismo, dato dalla combinazione del DNA di diverse specie animali, dal quale poter estrarre proteine da utilizzare per il trattamento di importanti patologie umane di origine genetica. Insofferenti alle logiche di mercato, formano una coppia affiatata dal punto di vista professionale e, almeno apparentemente, personale, con lei dominante che nasconde il proprio passato (e non sarà l’unico particolare che ometterà nel corso della vicenda) e lui dipendente, piuttosto opaco, moraleggiante e perennemente spaesato. Guidati da uno sfrenato narcisismo si avventurano in segreto allo stadio successivo aggiungendo al DNA animale quello umano. Elsa in questo modo contribuisce alla creazione di una forma di vita, evento che evita di affrontare nella propria vita e nella relazione di coppia come conseguenza del rapporto negativo, carente di cure ed empatia, con la propria madre. Tuttavia non si sottrae al suo ruolo di arbitro e fattrice dando vita ad una creatura e sentendo ben presto, data la rapidità di crescita dell’ibrido e il raggiungimento di sembianze maggiormente antropomorfe, il bisogno di umanizzarla. Ben presto Dren (così viene rinominata) diviene una fascinosa creatura di sesso femminile, dotata di intelligenza ed emozioni anche se priva dell’ uso della parola e con zampe al posto delle gambe. Inutile dire che i nostri eroi, valicati i limiti della scienza e della morale, diverranno vittime della loro stessa ambizione.
Parte bene questo Splice, con una prima parte molto cronenberghiana nel suo stile glaciale e clinico, mentre veniamo catapultati nell’opera di creazione dei due scienziati che danno vita ai primi ibridi: due specie di bozzoli ambulanti chiamati Ginger e Fred. D’altronde Natali ha sempre dato prova di trovarsi a suo agio con ambienti asettici a partire da Cube per poi ripetersi con Cypher. Sfortunatamente Splice perde colpi minuto dopo minuto, scivolando sempre più verso il basso fino a toccare il fondo nell’imbarazzante parte finale. La parte centrale porta a pretesto la crescita di Dren per rendere partecipe il pubblico del meglio delle problematiche affrontate in psicoanalisi: mancato rapporto empatico con la figura materna, desiderio di maternità, complesso edipico, pulsioni adolescenziali, incesto. Le modalità di relazionarsi dei due novelli “genitori” con la creatura rispecchiano le difficoltà di adattamento al nuovo ruolo e sono espressione dei loro conflitti irrisolti. Peccato che tutto sia all’insegna della prevedibilità e la svolta incestuosa/zoofila di Clive sia assolutamente artificiosa. Inoltre sorge anche qualche dubbio sulla preparazione professionale dei due scienziati: possibile che due brillanti menti, due superstar della genetica che maneggiano DNA anfibio non abbiamo mai sentito parlare di ermafroditismo? La terza parte si abbandona alle convenzioni dell’horror trasformandosi in un monster-movie senza tensione con occasionali morti fuori campo. Alla fine la logica di mercato prevale, i brevetti fioccheranno negli anni a venire e la possibilità di analizzare un possibile “prossimo stadio” potrebbe recare in sé enormi possibilità ma ben più terrorizzante è la frase finale: “Cosa può succedere di peggio?”. Che ci sia un sequel. Eventualità molto remota visti i deludenti incassi ma non si può mai dire…

6 commenti:

Morrigan77 ha detto...

un'altra rilettura del mito di frankenstein aggiornato alla genetica, misogino e pieno di scene stupide. trovo sarah polley insopportabile come sempre o forse sarò prevenuta io non so

Anonimo ha detto...

Complimenti alla premiata ditta Natali-Polley-Brody che è riuscita a dare vita alla peggiore scena di sesso che abbia mai visto!

gatsu ha detto...

mi piace la scene dei due maritozzi che si sbudellano alla presentazione

Udo Kier ha detto...

la sinuosa Dren aveva potenziale, il risultato è ridicolo. più che riderci appresso non si può fare

Lestat ha detto...

ok il cubo kafkiano ha lasciato il segno, cypher e nothing non se li è filati nessuno e sto splice m'ha fregato 7 euro. siamo davvero sicuri che neuromante è in buone mani?

dzombie ha detto...

non ricordavo risate così fragorose in sala da The Ring 2

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...