mercoledì 17 febbraio 2010

Scanners - Recensione

Scanners
Canada, 1981, colore, 103 min
Regia: David Cronenberg
Scaneggiatura: David Cronenberg
Cast: Stephen Lack, Michael Ironside, Patrick McGoohan, Jennifer O'Neill, Lawrence Dane

La Consec è un gruppo farmaceutico che ha brevettato l’Ephemerol, un farmaco miracoloso concepito come tranquillante per donne incinte ma che come effetto collaterale ne manipola i geni producendo lo sviluppo di potenti capacità telepatiche e telecinetiche nei nascituri. I soggetti dotati di tali poteri prendono il nome di Scanner. L’inventore dell’Ephemerol è il professor Paul Ruth che ha somministrato alla moglie-cavia massicce dosi del farmaco durante la gravidanza. Il film prende il via quando i due discendenti del professore, il “buono” Cameron Vale e il “cattivo” Darryl Revok, sono già adulti. La forza di uno scanner risiede nel suo cervello, organo letteralmente onnipotente in grado di fondere la materia, sondare la mente altrui e far esplodere le teste. Ma la condizione di scanner può anche trasformarsi in una dannazione. Vale e Revok non si sono mai incontrati e ignorano di essere fratelli ma entrambi sono degli emarginati. Il cervello di uno scanner registra tutte le frequenze mentali alla sua portata divenendo un luogo di “voci” così numerose da rendere impossibile la vita al soggetto se non è in grado di schermarsi. Un filmato in 16 millimetri mostra Revok rinchiuso in un istituto dopo essersi trapanato il cranio nella speranza di far uscire le voci dalla sua testa, le stesse voci che hanno reso folle Cameron e in grado di vivere solo come un barbone. Da parte sua Ruth ha sempre rifiutato la paternità e per tutto il film non si rivelerà mai come il padre dei due. Quando Revok diviene in grado di controllare il suo potere e comincia a raccogliere intorno a sé altri scanner per conquistare il mondo, a Ruth non rimane altra scelta che recuperare il povero derelitto Cameron e servirsi di lui per eliminare il fratello. Daranno vita ad una guerra di cervelli che si concluderà con la morte spirituale di uno a spese dell’involucro carnale dell‘altro. Appare comunque evidente che in futuro i telepati l’avranno sicuramente vinta. Il loro numero è destinato a salire per l’utilizzo dell’ Ephemerol e la loro condizione annuncia una sorta di superuomo del futuro per il quale il corpo è solo materia incapace di resistere all’onnipotenza del pensiero. Sono inoltre assolutamente casti (Cameron ha con la telepate Kim Obrist solo rapporti di tipo telepatico), dei puri spiriti in grado di viaggiare da un corpo all’altro o addirittura fino alla matrice stessa di una macchina (come dimostra la scena della distruzione della centrale informatica). La tematica del rapporto con le macchine verrà comunque approfondita nei successivi lavori del regista canadese.
Pur trattandosi di un horror d’autore, le frequenti scene d’azione e le famose liquefazioni di corpi ed esplosioni di teste lo rendono accessibile ad un pubblico più ampio e meno esigente.
Ha avuto due seguiti firmati entrambi da Christian Duguay, regista di Screamers.

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