mercoledì 10 agosto 2011

The Devil's Rock

The Devil's Rock
Nuova Zelanda, 2011, colore, 83 min

Regia: Paul Campion

Sceneggiatura. Paul Finch, Paul Campion

Cast: Craig Hall, Matthew Sunderland, Karlos Drinkwater, Gina Varela, Jessica Grace Smith


Non sarà un capolavoro ma trovare un filmozzo horror straight-to-dvd che riesce a non far venire voglia di scaraventare il suddetto dvd fuori dalla finestra come un frisbee è già qualcosa. L’accoppiata nazisti e occulto si dimostra ancora una volta terreno fertile per l’horror a basso budget, irrisorio in questo caso, che negli ultimi tempi ha goduto di un paio di produzioni felici (Outpost, Dead Snow). Ci sarebbe anche Blood Creek su cui, bell’incipit in bianco e nero a parte, è meglio stendere un velo pietoso. The Devil’s Rock vede due commado neozelandesi, lo smilzo capitano Grogan (Craig Hall) e l’appesantito sergente Tane (Karlos Drinkwater), in missione di sabotaggio alla vigilia del D-Day. Lo scopo è quello di far saltare in aria un cannone antiaereo posto su una remota isola del canale della Manica per allontanare l’attenzione dei crucchi dalla Normandia. I due baldi Kiwi approdano sull’isola in canoa, si fanno strada attraverso la spiaggia pesantemente minata e giungono al complesso di bunker che immaginano essere pieno di nazisti da far secchi con discrezione. Immaginano bene solo a metà, le gallerie sono sì piene di nazi ma a farsi secchi ci hanno già pensato da soli. Grida femminili distraggono dalla missione i nostri eroi che decidono, non l’avessero mai fatto, di indagare. Un brivido mi corre lungo la schiena quando uno dei due viene catturato da un colonnello nazista superstite (Matthew Sunderland) e sembra che TDR prenda una svolta da torture porn che per fortuna si risolve in un nulla di fatto. Non è il momento per gli interrogatori: il problema maggiore dell’evocare demoni alla ricerca dell’arma definitiva è che le cose non vanno mai come dovrebbero. In questo caso la demonietta si presenta sotto forma di ragazza sexy (Gina Varela) incatenata al muro per una caviglia quando è in modalità manipolatoria mentre di base è una lussuriosa creatura di colore rosso, sicuramente imparentata con Re delle Tenebre di Legend, che ha un orgasmo ad ogni spargimento di sangue. Il mio personaggio preferito (dei quattro presenti, più svariati cadaveri come arredamento) rimane comunque il colonnello Meyer che disegna pentagrammi dappertutto e pronuncia incantesimi in maniera talmente enfatica da far sganasciare dalle risate. The Devil’s Rock sfrutta bene i pochi ambienti a disposizione (un paio di stanze e qualche corridoio ripresi da ogni angolazione possibile) e nel complesso non soffre della pessima realizzazione tecnica di molte produzioni direct-to-dvd. La regia di Paul Campion, che nasce come tecnico della WETA, anche se ha a che fare con demoni desnudi si dimostra incredibilmente pudica e non mostra carnazza. In compenso il buon Campion ha un’inclinazione al foot fetish peggio di Tarantino.



7 commenti:

Boh non so mah ha detto...

Capolavoro, insomma. vedo di darci un occhio e tenere la finestra aperta... ;)

Andy ha detto...

Carlo Bevilacqua?! cos'è, uno scherzo?

Case ha detto...

Eddy&Andy... che buffo

Udo Kier ha detto...

Figa l'immagine dell'intestazione. Che è?

Count Zero ha detto...

@Udo
È tratta dal corto The 3rd Letter

Anonimo ha detto...

qualche anima pia che lo traduce?

Case ha detto...

Non da queste parti

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